Uno degli ambiti della ricerca svolta da Luciano Titi a partire dal 1980 in poi riguarda gli aspetti correlati al “timbro” quale elemento in ambito musicale poco indagato e che, soprattutto nell’ambito della didattica era trattato in modo assai superficiale.
“Mi resi conto che, seppur giovane ma facendo musica come strumentista, compositore ed arrangiatore da molto tempo, il fatto stesso di avere avuto a disposizione strumenti musicali convenzionali (progettati da altri quindi )con un loro timbro dato in modo pressochè scontato mi aveva di fatto impedito di prendere coscienza dell’elemento timbrico puro o primordiale. Del timbro, di fatto, sapevo poco o nulla!”.
Da questa amara presa di coscienza nacque una lunga ed appassionata ricerca appunto sul timbro a partire dai suoni naturali e quindi dagli elementi naturali quali acqua, terra, aria, metallo, legno, carta etc ( ma anche fenomeni come rotture, cadute etc). Questa ricerca portò poi anche ad un diverso utilizzo di vari tipi di strumenti convenzionali o alla fabbricazione di altri non convenzionali.
“Oltre ad una vasta produzione di musica “concreta”, utilizzata per lo più nella composizione per il teatro o per la danza iniziai contestualmente a lavorare anche nell’ambito della didattica per i bambini ai quali mi sentivo sempre più vicino in virtù di quella sorta di ‘percorso a ritroso’. arrivai a concepire in modo naturale una serie di sculture sonore che divennero sempre più interattive e a luoghi sonori intesi come ‘nuovi strumenti’ o come percorsi sonori veri e propri”.
In collaborazione con la Compagnia “Drammatico Vegetale” (poi Ravenna Teatro) Luciano Titi ha progettato diverse mostre realizzate in diverse città italiane (Museo Pecci-Prato; Teatro comunale di Ferrara, Teatro comunale di Parma etc) cosi come in diversi paesi europei.
Mostra “Vibrazioni” Teatro comunale di Ferrara



